Dr. Tiziana Francesca Gozzini
Psicologa e Psicoterapeuta a Lecco

EMDR
L’EMDR parte dal presupposto che esista un sistema di rielaborazione delle informazioni innato chiamato AIP (Adaptive Information Processing) il quale assimila, all’interno delle reti di memoria già presenti le nuove esperienze che la persona vive e tutti i pensieri, le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee ad esse correlate.
La percezione e la codifica degli eventi sono determinati da queste reti, che vengono quindi utilizzate dalla persona come materiale di riferimento per le future risposte fisiche e comportamentali.
Quando funziona in modo adeguato, questo sistema spontaneo di elaborazione processa le nuove esperienze in modo che le informazioni in esse contenute siano contestualizzate e non disturbanti.
1. Nel caso in cui una persona viva un evento traumatico, il sistema innato di elaborazione delle informazioni potrebbe arrestarsi e quindi l’esperienza del trauma potrebbe rimanere irrisolta.
Il modello AIP postula infatti che un evento o un’esperienza particolarmente stressanti possano rimanere congelati nel tempo nella rete neurale che è venuta a formarsi, incapaci di connettersi alle reti di memoria contenenti le informazioni adattive;
2. Queste situazioni di stress estremo provocano, tramite un eccesso di stimolazione ai neuroni dell’amigdala e dell’ippocampo, una specie di corto circuito, tale che i frammenti dell’esperienza traumatica (le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee) vi rimangano confinate e non possano essere trasferiti nella neocorteccia per andarsi ad integrare con le memorie episodiche e semantiche presenti nel vissuto della persona;
3. Durante una seduta di EMDR i movimenti oculari vengono elicitati mentre il paziente si focalizza su una specifica memoria traumatica. Questo parrebbe causare la comparsa di onde lente, che riproducendo il fenomeno che naturalmente avviene durante il sonno, favorirebbero il trasferimento di questa specifica memoria verso la neocorteccia.

4. Qui la formazione di un nuovo network neuronale relativo all’evento, annullando gli effetti del precedente, permette l’integrazione adattiva degli aspetti emozionali dell’amigdala e di quelli episodici dell’ippocampo, contestualizzando ad un più alto livello cognitivo l’esperienza traumatica.
5. La persona sarà così in grado di ricordare l’evento traumatico come parte della propria storia di vita, senza soffrire più dei sintomi e delle emozioni soverchianti collegati a quella esperienza.
COS'E' l'EMDR
La terapia EMDR, dall'inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro, utilizzato in origine
per alleviare i sintomi legati ai ricordi traumatici di singoli eventi critici come incidenti, calamità naturali, traumi di guerra.
Oggi dopo numerosi studi e ricerche cliniche, l'EMDR è considerato il trattamento evidence-based, cioè basato su evidenze scientifiche per il Disturbo da Stress Post Traumatico (DPTS) , approvato dall'Organizzazione Mondiale della salute (2013), dall'American Psychiatry Association (2004), dal Ministero della Difesa U.S.A. (2017) e dai Servizi Sanitari Nazionali di molti paesi europei e dal
nostro Ministero della salute nel 2003.
PER COSA E' INDICATO l'EMDR
Le Linee Guida Internazionali lo indicano come uno dei trattamenti più efficaci ed avanzati per il trattamento e la cura del disturbo post-traumatico da stress (DPTS).
Nel tempo l'EMDR è diventato un approccio globale, in grado di affrontare gran parte dei disturbi clinici come l'ansia, la depressione, il lutto e la perdita, i disturbi alimentari e altre condizioni psicopatologiche.
Molte ricerche e studi clinici rivelano l'efficacia dell'EMDR nella risoluzione dei sintomi psicologici e del disagio collegati alla malattia oncologica, al dolore cronico e a malattie neurologiche.
COME FUNZIONA l'EMDR
Durante l'EMDR, il terapeuta lavora con il paziente per capire la sua storia e identificare gli eventi stressanti o traumatici che hanno contribuito al problema emotivo e alla problematica attuale.
Una volta che si è iniziato il trattamento, dopo una fase di preparazione, il paziente richiama alla mente l'evento con le immagini peggiori e gli attuali pensieri, sensazioni corporee ed emozioni.
Il terapeuta facilita il movimento direzionale degli occhi, attraverso una stimolazione bilaterale alternata, per facilitare e accelerare la desensibilizzazione e l'elaborazione dell'evento traumatico disturbante.
COME PUO' AIUTARE L'EMDR
- L'EMDR offre l'occasione per rielaborare i traumi del passato, integrando l'evento traumatico all'interno della propria storia di vita, senza soffrire più di sintomi ed emozioni soverchianti ad esso collegati;
- Nel trattare terapeuticamente il ricordo per modificare l'impatto psicologico che continua nel tempo nonostante la lontananza dell'evento disturbante;
- Trovare una soluzione adattiva e non attivare comportamenti disfunzionali;
- Potenziare le capacità personali e le risorse individuali, aumentando l'autostima per affrontare le sfide della vita quotidiana.
EMDR IN ETA' EVOLUTIVA
Numerosi studi hanno dimostrato che l'EMDR può essere usato con successo con i bambini, garantendo loro la possibilità di uno sviluppo sano.
Il cervello dei bambini è plasmabile e così come il trauma ne altera lo sviluppo neurofisiologico così il trattamento con l'EMDR riorganizza la mente attraverso la rielaborazione di ricordi traumatici.
I bambini non ne hanno consapevolezza, ma tali esperienze negative restano nella memoria contribuendo all'insorgenza di sintomi e difficoltà a medio e lungo termine.
Rielaborare le esperienze è il primo passo verso la guarigione.

